Stasera in tv il gran finale di Sandokan con Can Yaman: gli ultimi due episodi sono un capolavoro epico che lascia senza fiato

In sintesi

  • 🐅 Sandokan
  • 📺 Rai 4K alle 21:30
  • 🎬 Serie evento che racconta la genesi della leggenda della Tigre della Malesia, tra battaglie epiche, conflitti politici e crescita personale del protagonista, con una nuova visione moderna e spettacolare.

Sandokan, Can Yaman, Ed Westwick, Rai 4K: ecco i tre nomi che dominano la prima serata di martedì 16 dicembre 2025. Se cerchi qualcosa di epico, spettacolare e visivamente mozzafiato da vedere stasera in TV, l’appuntamento con gli ultimi due episodi della serie evento di Rai Fiction è praticamente obbligato. Alle 21:30 su Rai 4K arrivano gli episodi 7 e 8, il gran finale che racconta la nascita definitiva della leggenda della Tigre della Malesia.

Sandokan in 4K e il titolo più potente della serata

La nuova serie Sandokan, diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, ha riportato in auge uno dei personaggi più iconici dell’immaginario pop italiano, un eroe che ha attraversato generazioni grazie ai romanzi di Emilio Salgari e alla leggendaria versione televisiva del 1976 con Kabir Bedi. Questa reinterpretazione si muove in una direzione diversa: è un origin story che scava nella psicologia dei personaggi e trasforma il pirata malese in un protagonista dall’identità complessa, sfaccettata, anche più tormentata.

Gli episodi finali, in onda stasera, sono un concentrato di scontri politici, tensioni sentimentali, tradimenti e scelte definitive. Sandokan si ritrova a faccia a faccia con il Sultano, mentre Marianna affronta il padre e si interroga su Brooke, interpretato da un Ed Westwick che sfrutta la sua esperienza da villain di lusso (il pubblico di Gossip Girl sa di cosa parliamo). Yanez, interpretato da Alessandro Preziosi, completa il suo arco narrativo in modo sorprendentemente intimo, quasi filosofico, confermando quanto il personaggio sia stato modernizzato con attenzione rispetto alla versione classica.

Sandokan, episodi 7 e 8: emozioni, duelli e finale da antologia

Nel settimo episodio, “Morte di un pirata”, l’azione si intreccia con dilemmi morali che il Sandokan di Can Yaman attraversa con una fisicità imponente e un’intensità emotiva che hanno stupito molti spettatori. Il suo confronto con il Sultano non è solo una prova fisica, ma un passaggio simbolico tra il passato da ribelle e il futuro da guida di un popolo. L’episodio prepara il terreno al capitolo conclusivo, “Il prezzo della riscossa”, dove la battaglia finale contro Brooke diventa uno scontro di visioni del mondo, di potere e di libertà.

Proprio qui emergono le scelte più coraggiose della serie: la rivisitazione del personaggio di Brooke come antagonista carismatico e manipolatore, l’approfondimento dei conflitti interiori di Marianna, la centralità della componente politica, che recupera lo spirito anticolonialista dei romanzi salgariani ma lo rilegge con sensibilità contemporanea.

Per non farsi mancare nulla, ecco due aspetti da tenere d’occhio mentre guardi la serata di oggi:

  • La costruzione visiva: tra ledwall giganteschi, riprese in Italia e cura maniacale per atmosfere e costumi, gli episodi finali sono un piccolo blockbuster televisivo.
  • La crescita narrativa di Sandokan: da pirata solitario a eroe destinato a entrare nella leggenda, un arco raccontato con una modernità che ha diviso la critica ma catturato milioni di spettatori.

Sandokan e impatto culturale: cosa rappresenta davvero questa serie

Da spettatore appassionato di serialità e da nerd del mondo salgariano, non si può non notare come questa serie abbia cercato un equilibrio ambizioso: rispettare il mito senza limitarsi a ricrearlo. La scelta di raccontare la “genesi” di Sandokan offre agli spettatori un livello di lettura nuovo, quasi supereroistico. L’eroe salgariano si arricchisce di traumi, dubbi, ombre: è una scelta narrativa che rispecchia i trend delle grandi produzioni globali, dalle origin stories Marvel ai prequel complessi delle saghe fantasy contemporanee.

Interessante anche il recupero dell’elemento politico. Nei romanzi di Salgari la critica al colonialismo era forte ma filtrata dall’avventura. Nella serie, invece, l’oppressione britannica è più esplicita, il che rende la figura di Sandokan ancora più attuale: un ribelle che combatte per identità, libertà e autodeterminazione. Non è un caso che la produzione abbia insistito tanto sul contrasto tra Brooke e Sandokan: qui c’è una riflessione precisa su due modi opposti di esercitare il potere.

Infine, è impossibile trascurare l’impatto pop. La versione del 1976 aveva fissato un modello iconografico potentissimo. Questa nuova incarnazione, grazie alla presenza di Can Yaman e a una resa visiva decisamente internazionale, tenta di fare la stessa cosa con un’estetica moderna, più dinamica, più vicina alle serie action globali. Un’operazione rischiosa, certo, ma che ha trovato pubblico: gli ascolti parlano chiaro.

Per chiudere, la serata su Rai 4K è una di quelle occasioni in cui la TV generalista italiana dimostra di voler giocare la carta grande produzione. Un’avventura che mescola mito, storia, sentimenti e rivoluzione, e che – soprattutto in 4K – regala un finale degno di un racconto leggendario. Se cercavi qualcosa di epico per stasera, eccoti servito.

Quale Sandokan ha segnato di più il tuo immaginario?
Kabir Bedi versione 1976
Can Yaman versione 2025
I romanzi di Salgari
Non conosco Sandokan
Aspetto il finale per decidere

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